Autodefinitosi politicamente "nazi-maoista", per le sue teorie a metà strada tra nazismo e maoismo[8][9][10][11] e apertamente ispirato al pensiero e alle teorie di Julius Evola[12], al 2024 Freda è ancora attivo politicamente, collabora con diverse testate giornalistiche (ha anche curato sul quotidiano di destraLibero la rubrica culturale L'inattuale, durante la direzione di Maurizio Belpietro)[13], gestisce Edizioni di Ar[14], e nel novembre 2022 la sua libreria di Avellino è stata perquisita dopo essere stata usata per l'indottrinamento di una cellula neonazista.[15]
^Nome con cui si firma, all'anagrafe solo Franco Freda, conosciuto come Giorgio da familiari e parenti in quanto il nome ufficiale fu il frutto di un errore nella dichiarazione di nascita compiuto dalla levatrice, - cfr. L'opera di Franco Giorgio FredaArchiviato il 26 giugno 2015 in Internet Archive. - ed è comunque rimasto come il nome comunemente usato e come soprannome; un altro soprannome di Freda fu "Mago Zurlì", datogli da un altro estremista di destra, Marcello Soffiati, a causa della leggera somiglianza con l'attore e conduttore televisivo Cino Tortorella, come riportato in: Vincenzo Vinciguerra, Stato d'emergenza, pag. 209.
^ Francesco Germinario, Freda tra Platone, Nietzsche ed Evola, in Tradizione, mito, storia. La cultura politica della destra radicale e i suoi teorici, Carocci, 2014, pp. 101-141.